Catasto e Conservatoria: la differenza

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Se sei alle prese con atti e trascrizioni nei registri pubblici per un immobile, allora avrai sicuramente sentito parlare di Catasto e Conservatoria.

Innanzitutto, è doveroso spendere qualche parola per ognuna delle due e poi spiegare la differenza che intercorre tra le due.

Il Catasto

Il catasto è l’inventario di tutti i beni immobili, siano essi terreni o fabbricati, esistenti sul territorio dello Stato, appartenenti a soggetti privati e pubblici. Tra i beni registrati, sono comprese anche le superfici occupate da strade ed acque.

Attualmente gli atti catastali sono stati acquisiti in formato digitale e fanno parte di in un sistema informativo elettronico, in stretto contatto e comunicazione con altre banche dati.

Per ogni unità immobiliare, ovvero per ogni parte di immobile autonomamente atta a produrre un reddito proprio (dato che in un edificio possono essere presenti più unità immobiliari), sono riportati in catasto i suoi elementi di identificazione, come: comune, sezione, foglio, particella, subalterno, consistenza, categoria, classe di redditività e rendita catastale. Oltre che i soggetti titolari di diritti reali sull’immobile o comunque possessori. Sono inoltre depositate le planimetrie.

La funzione principale del catasto è a livello fiscale.

La Conservatoria

La conservatoria dei registri immobiliari è il luogo dove sono conservati i registri immobiliari e ipotecari.

La conservatoria è presente in tutte le regioni (oggi accorpata nell’Agenzia delle Entrate) e la sua funzione è quella di conservare, pubblicare e rendere disponibili per la consultazione tutti gli atti e le scritture che individuano il trasferimento di diritti reali tra soggetti.

A differenza di quanto avviene per il Catasto, la Conservatoria ha funzione probatoria. Ovvero fornisce prova certa della titolarità giuridica di un immobile in capo ad un soggetto, persona fisica o giuridica.

Visure e Planimetrie

La differenza tra Catasto e Conservatoria

Dopo aver spiegato, brevemente, ciò che caratterizza la conservatoria e il catasto, passiamo alla loro distinzione.

Prendiamo, per esempio i passaggi di proprietà degli immobili, che vengono comunicati sia al catasto che alla conservatoria. La differenza che intercorre sta semplicemente negli effetti che si verificano alla registrazione.







Il Catasto è
, in sostanza, un inventario che definisce la natura dell’immobile e ne indica anche la localizzazione. Inoltre fornisce anche informazioni sulla proprietà. Il catasto, come già menzionato, ha scopi fiscali. Quest’ufficio è più indicato quando si vogliono conoscere i dati catastali per ricavare l’importo dell’IRPEF, ad esempio.

La conservatoria, invece, che ha funzione probatoria, è sempre aggiornata su ogni operazione che ha a che fare con diritti reali (compravendite, ipoteche, pignoramenti). Pertanto, se si vuole verificare la proprietà di un immobile, è più corretto effettuare una visura ipotecaria, accedendo così alla banca dati della conservatoria, dato che è proprio quel registro sul quale sono tracciati tutti i cambi di stato. Questa garanzia è data dal fatto che solo due organi possono autorizzare le modifiche: i notai ed i tribunali.

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