Oggi vi sono varie tipologie di contratti, ma due sono quelli principali: I Contratti di Locazione a Canone Libero e i Contratti di Locazione a Canone Concordato.
Partiamo, quindi, dallo specificare che ogni tipologia di contratto d’affitto è conveniente in base ad ogni specifica situazione. Non solo, bisogna tenere in considerazione tre fattori molto importanti:
- la tipologia del contratto di locazione può assumere forme diverse in base alle esigenze delle parti
- altra variabile è costituita dal regime fiscale da applicare
- ultimo, ma non per importanza, dobbiamo metterci nei panni di tutte le parti: ciò che può essere vantaggioso per il locatore non è detto che lo sia anche per il conduttore!
Contratto di Locazione personalizzato
Quale contratto di locazione è più vantaggioso per il proprietario?
Per il proprietario dell’immobile da affittare, il Contratto di affitto a canone libero può essere una scelta convenente, economicamente parlando, grazie alla possibilità di stabilire un canone di locazione libero (rispetto agli attuali prezzi di mercato), ovvero senza nessun vincolo stabilito da accordi territoriali. Le condizioni contrattuali sono infatti determinate dalla legge quindi non c’è possibilità di modificare i vari elementi, quali durata minima e modalità di rinnovo, ad esempio. Economicamente parlando, in caso di adesione al regime di cedolare secca, i redditi derivanti dal contratto a canone libero sono soggetti a una tassazione al 21%.
La soluzione Contratto di locazione a canone concordato, invece, può essere considerata più vantaggiosa, per il locatore, a livello fiscale. Nei contratti con durata di 3+2 anni è prevista una riduzione della base imponibile Irpef al 30%. Inoltre, se si sceglie il regime di cedolare secca l’aliquota viene ridotta al 10% anziché al 21%. La durata di questa tipologia contrattuale, invece, va dai 3 ai 6 anni con possibilità di rinnovo per altri due anni.
Contratto di Locazione personalizzato
Quale contratto di locazione è più vantaggioso per l’inquilino?
D’altra parte, se l’inquilino è alla ricerca di una casa per un periodo di tempo più lungo, dove rimanere stabilmente, opterà quasi sicuramente per un contratto di locazione a canone libero, ovvero dalla durata più lunga. Il più classico dei contratti a canone libero è il 4+4, cioè dalla durata di 4 anni rinnovabile di altri 4 anni.
Se a livello di durata è il consigliato, esso potrebbe risultare più costoso in quanto il canone è deciso liberamente dalle parti e non è vincolato (e quindi calmierato) da accordi territoriali.
Se l’inquilino invece della durata ha più interesse a risparmiare sul canone d’affitto, forse sarà meglio concludere un contratto a canone concordato, dalla durata di 3+2 anni. Come già specificato, il canone di locazione risulterà inferiore di quello di mercato in quanto fissato da accordi territoriali locali e delle organizzazioni di settore. Il contratto a canone concordato è più conveniente anche a livello fiscale: la legge ha infatti previsto delle agevolazioni proprio per compensare il minor guadagno per il locatore.
Se l’inquilino ha idea già di rimanere nell’immobile per poco tempo, sicuramente un contratto di locazione ad uso transitorio, con una durata massima 18 mesi, è l’ideale in quanto è possibile coniugare la breve durata con l’esigenza di transitorietà.