Le criptovalute nel settore immobiliare

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Se fino a pochi anni fa le criptovalute erano soltanto un interessante esperimento, oggi stanno iniziando a farsi strada nella nostra vita quotidiana.

Le criptovalute rappresentano un’alternativa alle valute tradizionali, create con l’intento di comportarsi come vero e proprio metodo di pagamento. Tra le valute virtuali può famose e più chiacchierate c’è sicuramente il bitcoin, il cui valore è determinato unicamente dalla leva domanda e offerta.

L’utilizzo dei Bitcoin

Per poter acquistare Bitcoin è necessario aprire un conto virtuale dopodiché occorre collegarsi ai numerosi siti che offrono la valuta virtuale in cambio di denaro. Il pagamento deve effettuarsi tramite bonifico o carte ricaricabili. I Bitcoin, a questo punto, possono essere scambiati o spesi, visto che sono accettati da numerose attività commerciali, sia virtuali che fisiche.

Bitcoin nel settore immobiliare (in Italia)

Anche se ancora poco utilizzata in Italia, soprattutto nel settore immobiliare, l’Agenzia dell’Entrate, con la risoluzione n. 72/E del 2016, ha chiarito il trattamento fiscale applicabile alle operazioni di acquisto e cessione di moneta virtuale, specificando che:







Questo significa che è possibile utilizzarla anche per l’acquisto di una proprietà immobiliare.

A tal proposito, è di qualche settimana fa l’annuncio di una casa in vendita a Roma con pagamento tramite criptovaluta.

La proprietà immobiliare, si tratta di un prestigioso appartamento ubicato al quarto piano con una superficie di 170 mq, è situata in zona Trieste/Salario, uno dei migliori quartieri residenziali della Capitale. Attualmente è in vendita a 20 BTC. In questo momento (nel quale stiamo scrivendo questo articolo) la quotazione tra bitcoin e euro è di 1 Bitcoin = a 44.654,21 €. I 20 BTC chiesti per la compravendita immobiliare dovrebbero quindi corrispondere, più o meno, a 893.084,26 €.

Ma l’appartamento romano è solo l’ultimo in ordine di tempo che viene messo in vendita con criptovaluta.

È notizia di oramai 4 anni fa, quando a Torino fu sottoscritto il primo atto di compravendita in Bitcoin.

Una giovane coppia cinese ha acquistato un alloggio nella città piemontese e effettuato la transazione, con il consenso delle parti, in bitcoin. Importante specificare come all’interno dell’atto, primo in assoluto in Italia, nel 2017, è stato indicato che i due contraenti, per il passaggio di proprietà, si sono avvalsi della blockchain, il data base che registra tutte le transazioni fatte in bitcoin, in sicurezza e senza intermediazioni bancarie.

Se queste transazioni sono avvenute e stanno per avvenire in compravendite tra privati, anche le agenzie immobiliari italiane stanno muovendo i primi passi verso le criptovalute. RE/MAX Property, che gestisce transazioni immobiliari del segmento lusso a Roma, ha recentemente annunciato di aver iniziato ad accettare la criptovaluta per i propri servizi.

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Bitcoin nel settore immobiliare (all’estero)

Se in Italia i bitcoin si stanno timidamente facendo strada in diversi settori e ambiti, all’estero la situazione è già avanzata.

In Spagna, secondo il quotidiano El Economista, l’acquisto di proprietà immobiliari in bitcoin è un’opzione per il futuro che arriverà sicuramente nel mercato immobiliare spagnolo.

In Svizzera, invece, un edificio di Zurigo è stato venduto su blockchain, per un valore complessivo di 130 milioni di franchi svizzeri (circa 121 milioni di euro). BrickMarket, agenzia immobiliare svizzera, ha fatto sapere che questo acquisto immobiliare rappresenta solamente il primo passo di un percorso innovativo e tecnologico.

Anche al fuori dell’UE i bitcoin iniziano ad essere utilizzati nelle transazioni immobiliari. Nel 2020 infatti, l’agenzia immobiliare turca Antalya Homes ha venduto una villa ad Antalya in BTC, annunciando così che i loro clienti potranno acquistare gli immobili presenti sulla loro piattaforma utilizzando criptovalute. La compagna, con questa vendita, ha acquisito il record della transazione in bitcoin con importo più grande, in Turchia, per l’acquisto di un immobile dal valore di 1,25 milioni di dollari.

Anche oltre oceano la situazione è la stessa. Nel 2019, Ben Shaoul, proprietario e sviluppatore immobiliare di New York, ha venduto un prestigioso condominio nell’Upper East Side di Manhattan per 15,3 milioni di dollari in bitcoin.

Addirittura, nel Regno Unito è stata messa in vendita una chiesa per 1,2 milioni di sterline britanniche. Pagamento accettato? Bitcoin.

Criptovaluta e Atto notarile

Vi ricordate il primo atto di compravendita in Bitcoin a Torino? Abbiamo ripreso uno stralcio dell’intervista rilasciata dal notaio che ha registrato l’atto notarile, Remo Morone, ad Idealista, che spiega nel dettaglio come è avvenuta la compravendita immobiliare in bitcoin.

Durante le fasi della trattativa si sono dovuti affrontare alcuni temi, come:

  • Impostazione corretta dell’atto;
  • Definizione di come possa essere correttamente e legalmente tracciata la transazione;
  • Specifica dell’uso della criptovaluta, che non costituisce violazione del divieto di transazioni in contanti oltre un certo valore;
  • Verifica dell’eventuale opportunità della segnalazione antiriciclaggio di operazione sospetta;
  • Definizione di come possa essere garantita l’effettiva disponibilità dell’importo al venditore e la sicurezza del pagamento usando la blockchain

In conclusione, anche se molti paesi stanno già utilizzando le opportunità della nuova tecnologia, l’Italia è ancora molto indietro. Forse bisognerebbe fare ancora un po’ di chiarezza sull’utilizzo delle criptovalute?

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