Cos’è il Senior Housing

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L’Italia conta la popolazione più vecchia d’Europa. Il 22,8% ha infatti più di 65 anni, a fronte del 20,3% medio in Europa. La percentuale di anziani nella società italiana cresce rapidamente, mentre il tasso di natalità diminuisce. Covid a parte, perché non trovare una correlazione tra questo dato e il settore immobiliare?

 

Anche se in debole crescita nel Bel Paese, il senior housing è entrato a far parte della realtà italiana. Ma di cosa si tratta?

Senior housing: formule abitative per la terza età

Il senior housing rappresenta una formula abitativa destinata alla terza età. Negli ultimi anni, soprattutto in Europa del Nord, si sta attestando sempre più nel mercato immobiliare di riferimento, stimolando investitori interessati al settore.

Questa tipologia di co-abitazione, che si fonda sul principio della condivisione, è nata nel nord Europa, per la precisione in Danimarca, negli anni ’70.

Se da una parte le RSA e le case di riposo sono presenti in un numero consistente in Italia, dall’altro solo il 6% delle strutture residenziali per anziani sono rivolte alla fascia autosufficiente. Il senior housing, quindi, può assumere un valore centrale e sostituirsi alle soluzioni rivolte agli autosufficienti, capace di offrire uno stile di vita autonomo, con il supporto di servizi specializzati.

Vantaggi rispetto alle RSA

Secondo una ricerca condotta da Osservatorio Senior, le strutture destinate agli over 75 si rivolgono per il 35% a non autosufficienti, il 38% a un’utenza mista, mentre solamente il 6% si rivolge a ospiti autosufficienti. È qui che il senior housing va a collocarsi.

Oltre che dal punto di vista abitativo, una problematica diffusa di questa età è sicuramente la solitudine. Si stima, infatti, che il 15 % degli anziani viva senza una rete di assistenza, di amici o, addirittura, senza una famiglia. Per questo, strutture che hanno come obiettivo la co-abitazione e la socialità, forniscono un’ottima soluzione al problema dell’emarginazione.

La formula del senior housing, che come già ribadito è destinata ad anziani autosufficienti, si pone proprio come obiettivo principale quello di promuovere l’invecchiamento attivo. La sua organizzazione, infatti, prevede un sistema di alloggi indipendenti, organizzati intorno a una serie di servizi comuni. Si trattano di immobili dotati di funzioni private e collettive in grado di coniugare le esigenze di indipendenza della persona con quelle di socialità e prima assistenza.

quali sono i benefici del senior housing

Senior housing: soluzione vincente

In Italia, le persone over 75 che vivono da sole sono stimate per essere oltre 2 milioni. Ma, anche a fronte dei dati ISTAT, purtroppo le nostre città non sono age friendly, ovvero non vanno incontro alle esigenze della popolazione che invecchia.

Il progetto del senior (co) housing potrebbe essere vincente anche in Italia. In sintesi, spazi privati e spazi condivisi per le attività comuni, in modo da mantenere l’individualità, garantendo il rispetto della vita di ciascuno ma, allo stesso tempo, assicurando una partecipazione attiva alla vita collettiva.

Non solo gli anziani avrebbero la possibilità di vivere in un ambiente più stimolante rispetto a quello di una casa di riposo grazie a un loro coinvolgimento attivo nella comunità, ma, attraverso questa forma di convivenza, potrebbero beneficiare di innovativi servizi di cura che permettono di risolvere con più facilità problemi assistenziali non gravi.

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Una (lenta) crescita italiana

L’Italia, seppur con un certo ritardo, secondo il rapporto pubblicato da Nomisma, mostra ampie possibilità di crescita del segmento. A confermarlo anche i dati della Camera di Commercio che negli ultimi 5 anni evidenzia come le attività legate al senior housing siano cresciute del 46 %.

Secondo i dati della Camera di Commercio di Milano Monza e Brianza e Lodi, il tasso di crescita nel territorio lombardo è stato del + 4 % annuo (+ 8 % il dato nazionale) e del + 28 % in 5 anni (+ 46 % il dato italiano. Il totale delle strutture lombarde è di 439 unità (4.204 quelle italiane).

Una risorsa immobiliare ancora da sfruttare

Rispetto all’Europa, e in particolare rispetto ai paesi del Nord, l’Italia è ancora molto indietro nello sviluppo e nell’offerta di soluzioni abitative in linea con le esigenze della popolazione anziana.

Il motivo, che non riguarda esclusivamente il senior housing ma investe il mercato immobiliare italiano a 360 gradi, risiede in gran parte nella scarsa capacità di innovazione degli operatori del settore. Se fino a poco tempo fa, infatti, il prodotto immobiliare veniva principalmente pensato per le famiglie, oggi si cominciano a considerare diversi tipi di target (giovani coppie, studenti, anziani) ai quali destinare soluzioni diversificate. Queste soluzioni richiedono, però, la presenza di operatori immobiliari che, oltre a essere in grado di presentarle ed offrirle, dovrebbero farsi carico non solo dei tradizionali servizi di facility ma anche della gestione sociale.

In conclusione

Nonostante gli evidenti vantaggi e la messa in relazione con il settore immobiliare, di fondo, il senior housing è ancora poco compreso e apprezzato: l’Italia è ancora molto legata ai modelli familiari tradizionali, in cui i bisogni di cura e socializzazione sono quasi esclusivamente soddisfatti all’interno della famiglia.

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